Favole al telefono

Favole al telefono di Gianni Rodari, uno dei primi libri che mio padre mi lesse quando ero piccola. Ne ho uno splendido ricordo

 

telefono


A inventare i numeri

di Gianni Rodari
Tratto da "Favole al telefono" - Edizione Einaudi.

Tutte le sere un viaggiatore di commercio telefonava a sua figlia e le raccontava una storia...




 “Inventiamo dei numeri?”


“Inventiamoli, comincio io. Quasi uno, quasi due, quasi tre, quasi quattro, quasi cinque, quasi sei”.
“E’ troppo poco. Senti questi: uno stramilione di biliardoni, un ottone di millantoni, un meravigliardo e un meraviglione”.
“Io allora inventerò una tabellina:
– tre per uno Trento e Belluno
– tre per due bistecca di bue
– tre per tre latte e caffè
– tre per quattro cioccolato
– tre per cinque malelingue
– tre per sei patrizi e plebei
– tre per sette torta a fette
– tre per otto piselli e risotto
– tre per nove scarpe nuove
– tre per dieci pasta e ceci.
“Quanto costa questa pasta?”
“Due tirate d’orecchi”.
“Quanto c’è da qui a Milano?”
“Mille chilometri nuovi, un chilometro usato e sette cioccolatini”.
Quanto pesa una lagrima?”
“Secondo: la lagrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra”.
“Quanto è lunga questa favola?”
“Troppo”.
“Allora inventiamo in fretta altri numeri per finire. Li dico io, alla maniera di Modena: unci dunci trinci, quara quarinci, miri miminci, un fan dès”.
“E io li dico alla maniera di Roma: unzi donzi tenzi, quale qualinzi, mele melinzi, riffe raffe e dieci”.

E poi questa filastrocca
Il dì dell'Ascensione
salivo in ascensor
e per combinazione
trovo il commendator.

Commendator, lei sale?
No, grazie, pepe sol.
Lo sale mi fa male
e l'insalata duol.

S'accomodi in salotto,
cosí le spiegherò
perché non havvi al Lotto
la ruota di Salò.

Se a lei non piace il sale,
né io son salottier:
siederò sulle scale,
da prode condottier...

Rodari




 

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