Diario di un impiegato #1. La madre

madreAnche stamani a Milano all’Isola, alle 7,30 li incrocio, madre e figlio, vestono normale, stanno andando al bar dove probabilmente trascorreranno gran parte della giornata.

Lui un bel ragazzo sui 35-40 e la mamma che arranca di dietro.

Entrambi con la sigaretta in bocca o in mano pronti a mettersela in bocca.

Lui, sguardo un po’ perso, occhi inespressivi che non sanno più cosa chiedere alla vita.

Lei sembra più vitale nella sofferenza, ma solo perché si deve fisicamente sforzare di stargli sempre vicino, è la sua mamma e non può essere diversamente.

La sera, spesso li rivedo seduti al bar.

Lui non mi guarda mai, lei ogni tanto incrocia il mio sguardo.

Penserà che sono un ficcanaso e ha ragione, ma vorrei darle un' impressione diversa, di partecipazione o qualcosa del genere.


Non so ben cosa possa essere.

RIKI

(E mi chiedono ..” ma per arrivare li’ vicino a dove lavori tu, che strada devi fare? che vie devi percorrere? io mi confondo, faccio fatica a ricordarmi i nomi delle strade, e’ dura ricordarmi i negozi dove sono, le banche, gli edifici di riferimento. Io quando cammino guardo solo il cielo sopra di me e le persone.)

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